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3pienam 3pienamSiamo a marzo? Siamo a marzo!Ed eccovi la foto di marzo 2024.La Luna... un po' strana.Intanto due parole su questa acquisizione. Non è fatta con la mia strumentazione personale, infatti la montatura è a fare un tuning, una messa a punto, e non so quando tornerà.La strumentazione è in parte quella dell'Osservatorio di Roselle, in parte quella del presidente, il caro amico Nazario Montuori.La Luna che vedete, è stata ripresa utilizzando una tecnica particolare per far risaltare alcune colorazioni. Prende il nome di Mineral Moon. Già perchè i vari colori che vedete sono indicativi dei minerali e delle rocce che compongono la Luna, che, come la Terra, ha diverse composizioni a seconda della zona.Secondo me è davvero affascinante non credete?
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Nebulosa Rosetta Nebulosa Rosetta
Nebulosa Rosetta
Dopo la grande nebulosa di orione di gennaio, ci spostiamo di poco e troviamo un'altra nebulosa iconica del cielo invernale. La nebulosa rosetta. Febbraio è il mese di San Valentino, e quale miglior mese per regalare una rosa celeste? La nebulosa si trova a circa 5200 anni luce, e il suo diametro è di 100 anni luce. Rispetto alla grande nebulosa di orione, dove la formazione stellare è nel pieno della sua attività, qua siamo in uno stadio più avanzato dell'evoluzione di questi oggetti. Molte stelle si sono formate, infatti al centro è visibile un ammasso stellare di stelle giovani. Nella zona esterna la formazione stellare è ancora in atto, nelle zone in cui è presente più abbondanza di gas e polveri. Al centro la nebulosa risulta povera di elementi, quella zona, abbiamo detto, si è consumata nel creare le stelle al centro. Oltre ad essersi consumato, possiamo supporre che il materiale al centro sia stato spinto dai venti stellari verso l'esterno, aumentando e favorendo la formazione stellare in quelle zone e lasciando una "voragine" vera e propria nella zona centrale.
Per i più curiosi, il nome da catalogo della nebulosa è NGC 2237, mentre quello dell'ammasso centrale è NGC 2244.
Dedico questa foto alla mia splendida moglie.Strumentazione e Dati:
Telescopio: Skywatcher 72ED, ridotto 0.8x
Montatura: Celestron CG-5
Camera: Svabony sv605cc a -5°C gain +130
Camera guida: Svbony sv905cc
Filtro: Optolong l-enhance
Light: 43 light da 5min (tot. 3h e 35')
Darks: 50
Flats: 50
Biases: 50Foto acquisita all'osservatorio astronomico di roselle
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M42 M42
M42, la grande Nebulosa di Orione.
Vi avevo detto che avrei provato a farvi vedere un oggetto al mese da me fotografato.
Ecco quindi a voi Gennaio 2024.
Con il cielo invernale ancora accessibile e pieno delle sue meraviglie, non potevo non partire dalla nebulosa regina degli oggetti, M42, la Nebulosa di Orione.
Accanto a lei, troviamo la nebulosa Running Man, la NGC 1977.
Questa zona del cielo è veramente gremita di nebulose, ma la M42 è la più luminosa e la più visibile di tutte, si può infatti osservare anche con un piccolo telescopio.
All'interno della nebulosa di orione si stanno formando tantissime stelle, è una culla, una fornace stellare.
La foto mette in evidenza due elementi chimici per un totale di tre livelli energetici: Idrogeno (alpha e beta) e Ossigeno (III).
Come potete osservare i confini della nebulosa sono "abbastanza netti" ma la stessa è immersa in un complesso di polveri e gas molto più fredde e quindi meno luminose.
Magari, tra centinaia di milioni di anni (e forse anche qualcosa di più) queste zone più rarefatte si compatteranno dando vita ad altre nebulose, ed altre stelle.
La nebulosa si trova a 1270 anni luce da noi ed è grande 24 anni luce nel suo punto più ampio.Strumentazione e Dati:
Telescopio: Skywatcher 72ED, ridotto 0.8x
Montatura: Celestron CG-5
Camera: Svabony sv605cc a -5°C gain +130/+100
Camera guida: Svbony sv905cc
Filtro: Optolong l-enhance
Light: 57 light da 3min (tot. 2h e 51')
Darks: 40
Flats: 40
Biases: 45Foto ripresa dall'osservatorio astronomico di Roselle insieme al corso di Uso dei Telescopi
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M37 M37
M37, un gioiello nel cielo poco osservato e fotografato.
Siamo nella costellazione di Auriga, sotto la stella principale, la giallastra Cappella, una delle stelle più luminose del nostro cielo. Quello che vediamo è un piccolo (in dimensioni apparenti) ammasso stellare. Queste stelle si sono formate circa 300 milioni di anni fa, ad una distanza di 4.000 anni luce da noi, da una nebulosa comune che è collassata e ha dato origine alle circa 150 stelle che fanno parte di questo ammasso. Le stelle, dopo la formazione, erano caldissime e anche molto massicce, dopo 300 milioni di anni ci troviamo davanti una popolazione già in là con gli anni. Qualcuna è già morta, qualcuna sta morendo, altre invece sono ancora nel fiore degli anni.
È grazie ad oggetti come questi che gli astronomi hanno capito che la massa di una stella è collegata alla durata della sua vita. Più una stella è massiccia, più essa avrà una vita breve.Strumentazione e Dati:
20 light da 120 secondi con filtro cls
40dark
40flat
40darkflat
Senza autoguida
Luna al 78%
Skywatcher 72ed ridotto 0.8
Montatura Celestron CG5
Camera svbony 605cc 120gain raffreddata -5°c
Ripresa dall'osservatorio astronomico di roselle
AMSA Osservatorio Astronomico di Roselle -
Nebulosa Nord America Nebulosa Nord America
Nebulosa Nord America o NGC 7000.
Questo oggetto è una zona nebulare già di per se molto vasta, che fa parte di un ancor più vasto complesso che investe tutta la costellazione del cigno, e si estende verso l'acquila e lo scudo.
Siamo immersi nella via lattea, dove effettivamente abbiamo più possibilità di imbatterci in nubi molecolari come questa.
La nube è composta prevalentemente di Idrogeno ed elio, ed è una vera fucina di stelle. Alcune già formate, azzurre e caldissime, altre in formazione, all'interno delle parti più rosse e dense della nebulosa.
Altra particolarità: le zone scure e nere sono nebulose oscure, che si trovano tra noi e la nebulosa principale e si stagliano in prospettiva sopra di questa. Sono oscure perchè al loro interno non c'è formazione stellare e non ci sono stelle nelle vicinanze che le illuminano.
La serata di ripresa non era ottima, luna bella alta, in più la guida ha fatto le bizze, e la camera è andata leggermente fuori fuoco.
Spero di poter replicare a breve con più tempo di esposizione e una qualità migliore.Strumentazione e Dati:
Telescopio: Skywatcher 72ED, ridotto 0.8x
Montatura: Celestron CG-5
Camera: Svabony sv605cc a -5°C gain +130
Camera guida: Svbony sv905cc
Filtro: Optolong l-enhance
Light: 34 light da 5min (tot. 2h e 50')
Darks: 40
Flats: 40
Biases: 45
Software usati: Kstars, Ekos, Siril, Gimp, Darktable -
I Fantasmi di Cassiopea I Fantasmi di Cassiopea
I Fantasmi di Cassiopea
Ecco un soggetto veramente particolare e veramente ostico da fotografare. Si tratta del complesso nebuloso attorno alla stella Gamma Cassiopeiae, composto da due nebulose principali, IC 59 e IC 63, ma caratterizzato da un'estesa nebulosità generale intervallata da alcune nebulose oscure.
La stella Gamma Cassiopeiae, che possiamo osservare al centro dell'immagine, è la stella che si trova al centro della W della costellazione di Cassiopea, è una stella doppia ed una variabile eruttiva (significa che sulla superficie di una delle due stelle avvengono fortissime esplosioni).
Le due nebulose, comunemente chiamate I Fantasmi di Cassiopea, in realtà non vicini tra di loro. Il primo "fantasma" IC 59 è più distante dalla stella, mentre IC 63 (quello più in basso) sembra essere effettivamente collegato alla stella. Entrambe le nubi brillano sia per riflessione che per emissione, sebbene IC 63 abbia una componente ad emissione più forte di IC 59, che infatti appare più bluastra e più tenue.Strumentazione e dati:
Telescopio: Skywatcher 72ED, ridotto 0.8x
Montatura: Celestron CG-5
Camera: Svabony sv605cc
Camera guida: Svbony sv905cc
Filtro: Optolong l-enhance
Light: 48 light da 5min (tot. 4 ore)
Darks: 40
Flats: 40
Biases: 45
Software usati: Kstars, Ekos, SirilImmagine con il contributo di mia sorella, Marta Machetti
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M 81 e M 82 M 81 e M 82
Ecco la mia nuova foto, M81 (al centro), M82 (a sinistra) e NGC 3077 (in basso a destra), tre galassie molto osservate nella costellazione dell'orsa maggiore. Fanno parte del gruppo di M81, un gruppo di galassie distante circa 11,7 milioni (milioni!) di anni luce. Parliamo un po' dei tre soggetti della foto. M81 (o galassia di Bode) è la galassia più grande del gruppo, conta all'incirca 250 miliardi di stelle, quindi è un po' più piccola della nostra Via Lattea. Come la Via Lattea è una galassia a spirale nella quale la formazione stellare è particolarmente attiva nei due bracci principali (quelle macchiette rosse sui bracci a spirale sono effettivamente nebulose di formazione stellare). M82 (o Galassia Sigaro) è stata per molto tempo ritenuta una galassia dalla forma irregolare, ma recenti immagini a infrarosso hanno evidanziato come la galassia abbia due bracci simmetrici a spirale. La galassia è particolarmente interessante perchè si tratta di una galassia starbust, ovvero una galassia nella quale la formazione stellare è molto molto accellerata. Come mai? Circa 250 milioni di anni fa, le due galassie (M81 e M82) hanno avuto un incontro ravvicinato. Questo ha trasferito parte dei gas dall'una all'altra e ha "smosso" le nubi interstellari di entrambe le galassie, causandone un collasso più veloce, che si traduce in un aumento della formazione di stelle. Questo è particolarmente evidente in M82. In realtà anche la terza galassia, NGC 3077, una piccola galassia ellittica, sta subendo l'influenza gravitazionale di M81, e, anche al suo interno, la formazione stellare si è velocizzata negli ultimi milioni di anni (anche se meno evidente). Il terzetto ci mostra come interagiscono le galassie tra di loro. M81 e M82 sono separate tra loro da "soli 300.000" anni luce, una distanza abbastanza piccola, se si considera che la nostra galassia ha un diametro di circa 100.000 anni luce, e che la nostra galassia più vicina, la galassia di Andromeda, è distante 2,5 milioni di anni luce. Nei prossimi milioni di anni, le galassie si incontreranno ancora e, probabilmente, si fonderanno.
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Doppio Ammasso di Perseo Doppio Ammasso di Perseo
Il doppio Ammasso di Perseo
Sono NGC 869 (posto in basso nella foto) e NGC 884, al centro della foto.
L'oggetto è conosciuto fin dall'antichità, infatti la prima prova scritta dell'esistenza del doppio ammasso la troviamo nel 130 a.c. ce ne parla Ipparco di Nicea, descrivendola come una macchia chiara nella zona della Via Lattea nella costellazione del Perseo. Curiosamente questo oggetto non fu inserito nel catalogo Messier, catalogo che fu redatto nel 1774 dall'astronomo cercatore di comete, non come un vero catalogo di oggetti celesti, ma piuttosto come un promemoria di oggetti da non scambiare per comete in futuro. Probabilmente non riteneva un oggetto immerso nella Via Lattea fuorviante. Ad occhio nudo è quindi visibile, con un cielo limpido, come una macchietta biancastra allungata, che "sembra" quasi un 8. Ma è con un binocolo o un piccolo telescopio che si mostra nella sua interezza e bellezza. Con un telescopio più grande, probabilmente non riuscireste a prendere entrambi gli ammassi, ma lo spettacolo è assicurato. Entrambi gli ammassi sono molto giovani, NGC869 appare leggermente più concentrato, ed è il più anziano con "solo" 19 milioni di anni. NGC884, invece, ha un'età di circa 12,5 milioni di anni. La maggior parte delle stelle sono stelle calde e giovani, di colore blu, ma come potete vedere ci sono anche delle stelle rosse alcune delle quali giganti. Entrambi gli oggetti hanno una dimensione di 70 anni luce circa, la distanza tra di loro è di circa 800 anni luce, con NGC869 che dista da noi 6.800 anni luce, mentre NGC884 dista da noi 7.600 anni luce. Mentre lo guardate dovete pensare che la luce raccolta dalla mia camera ha viaggiato per circa 7.000 anni prima di essere catturata dal telescopio e finire qua sui social. Gli ammassi, comunque, non fanno parte del nostro braccio della Via Lattea (quello di Orione), ma appartengono al braccio di Perseo, un braccio vicino ma posto più esterno nella struttura della nostra galassia.Strumentazione e dati:
6 pose da 5 minuti (2h 10)
50 dark, flat, darkflat
Cielo Bortle 7
Skywatcher 72ed 420mm focale ridotto a 0.8 e spianato, filtro CLS
Camera svbony sv605cc
Montatura Cg-5 con autoguida svbony 905cc su cercatore 50x200
Software di cattura e controllo: EKOS
Software di elaborazione : Iris